Ritorno sulle affermazioni fatte dal presidente dell'Uefa Micheal Platini a L'Equipe l'altro ieri. In particolare, nel post di ieri avevo omesso una dichiarazione di Le Roi che, seppur riferita alla situazione della Premier inglese, mi sembra alquanto interessante anche per il futuro di alcuni club del calcio italiano, e in particolare della Roma. Platini ha detto che lui "non vede perché gli americani vengano a investire nelle squadre della Premier League, se non per farne dei prodotti". Poi ha aggiunto: "È una corsa continua al denaro, che produce risultati esattamente come la proposta di giocare la 39ª giornata di campionato all'estero".
Questi americani dunque non convincono il massimo dirigente del calcio Europeo, che invita a diffidare di chi promette mari e monti apparentemente senza secondi fini, fin quando non si scopre (come nel caso Liverpool che si vocifera rischi la bancarotta), quando ormai è troppo tardi, che le casse sono vuote e che i debitori bussano alla porta.
Un monito che dovrebbe far riflettere alcuni quotidiani della Capitale, come la redazione de Il Romanista, che nelle settimane passate s'era schierata decisamente a favore del neo potenziale presidentissimo Soros (ricordate la petizione per chiedere alla famiglia Sensi di agevolare l'acquisizione della Roma da parte del magnate statunitense?), con uno slancio che travalicava il lavoro giornalistico, trasformandolo in attività di lobbing. Per fortuna che a fare il "cane da guardia" c'è la Magistratura, che non a caso ha aperto un'indagine sulle oscillazioni del titolo dell'AS Roma. Nella speranza che si possa fare finalmente luce su questo aggrovigliato caso.
domenica 8 giugno 2008
Platini: Attenti agli americani
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