domenica 15 giugno 2008

Davide Petrucci, i genitori, l'amico, il Man.United e la Roma

Davide Petrucci, giovane promessa del calcio italiano, bomber degli allievi della Roma passato al Manchester United pochi giorni fa per 120.000 euro a stagione a fronte dei 20.000 offerti dai giallorossi, non avrebbe deciso lui di andare in Inghilterra ma i suoi genitori. In questa storia l'uso del condizionale è d'obbligo più che mai, visto che la notizia è arrivata da fonte anonima, difficile da verificare. Sul sito Goal.com, infatti, tale Gianmarco, che si dichiara amico di Petrucci, ha scritto un commento sul passaggio del giovane ormai ex giallorosso alla corte di Sir Alex Ferguson, in cui svela i retroscena di questa trattativa, che priva il calcio italiano di un suo potenziale futuro protagonista. "Sono un amico stretto di Davide Petrucci- ha scritto Gianmarco alle ore 13.33 del 14 giugno su Goal.com- poiché con lui ho giocato nella Lodigiani. E' inutile dire che Davide è un fenomeno, ma vi posso dire una cosa abbastanza scioccante: Davide voleva rimanere alla Roma e ha tentato di convincere i genitori a rispettare la sua scelta. Poi però gli stessi genitori hanno preferito che si trasferisse, in quanto il contratto offerto dal Manchester lo avrebbe coperto di oro. La colpa purtroppo non è sua se è minorenne e ha 16 anni...".
Una lettera quella di Gian Marco, che descrive uno scenario che non necessariamente cozza con le dichiarazioni che il Nazionale U17 ha rilasciato ieri alla stampa inglese. "Andare a giocare nel più forte club del mondo- ha detto Petrucci- è una grande opportunità per me, era difficile dire no, anche se io sono un tifoso della Roma e sarei rimasto volentieri. Il Manchester ha offerto un posto da giardiniere a mio padre Stefano, mi accompagnerà lui. Un mese fa la Roma mi ha offerto un contratto al minimo salariale e non mi hanno detto nemmeno la durata. Ha chiesto un po' di tempo alla società, l'offerta dello United era già arrivata. Mi hanno dato solo tre giorni. La Roma- ha concluso in tono polemico il giovane- mi ha chiuso la porta in faccia, il Manchester ne ha aperta un'altra. Potevano credere di più in me".
Un risentimento comprensibile per un ragazzo che non ha solo lasciato la propria squadra del cuore, ma anche i suoi amici e tutto ciò che lo lega alla città di Roma. Anche per questo, in bocca al lupo.

2 commenti:

Vincenzo ha detto...

Una cosa veramente "scioccante" (di cui nessuno ha la voglia di raccontare), a mio avviso, è che la "titolata" Società A.S. Roma, per ripicca verso la famiglia Petrucci, ha "mandato via" dal gruppo "allievi" il fratello di Davide... attualmente riassorbito nella sua vecchia società: l'A.S. ProCalcio San Basilio... una Società che ha veramente a cuore i giovani del "non titolato" quartiere di San Basilio e che ha come scopo "prioritario" quello di permettere ai non abbietti la frequenza ad uno sport che dovrebbe insegnare l'educazione, la socilizzazione ed il rispetto di tutti: compagni e avversari.

Anonimo ha detto...

Confermo che è tutto vero. Accadde lo stesso pure al figlio di Di Livio 3-4 anni fa!!!