Con questo articolo ha inizio una nuova rubrica di satira politica de Laleggendadelcalcio, firmata da Calandrino e intitolata Calandrinate.
Calandrinate. N.1. La maratoneta Eva d’Adamo è incinta, ma il Cio ha stabilito che parteciperà comunque alle Olimpiadi
A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi, la maratoneta Eva D’Adamo ha scoperto d'essere in stato interessante. La diffusione della notizia da parte dello staff dell’atleta ha suscitato una serie di reazioni allarmanti nel Paese, non ultime quelle dell’establishment politico, religioso e sportivo. Il noto giornalista e capo del 'Movimento per la vita' Giuliano Botero è stato uno dei primi a commentare la notizia. Inizialmente egli aveva dichiarato che la donna, accreditata per la vittoria finale, non dovesse partecipare alla corsa, poiché “l’immane sforzo prodotto potrebbe nuocere alla neo-vita, rischiando l'omicidio spontaneo”. Considerazioni che Botero ha parzialmente ritrattato subìto dopo aver ascoltato le parole del Santo Padre in tv; il quale ha sostenuto che, essendo l'embrione un essere umano a tutti gli effetti, in caso di vittoria della D’Adamo, i meriti, nonché la medaglia d’oro, dovrebbero essere equamente divisi tra Eva e il figlio che porta in grembo.
Informato dell’accaduto e delle dichiarazioni del Papa, il presidente del Comitato Olimpico ha convocato con urgenza una commissione di esperti e scienziati per appurare se, come si legge nella nota diffusa in serata, “la competizione non corra il rischio di essere alterata dalla presenza di un’atleta che in realtà è il risultato di due persone”. La commissione, formata da un pool di primissimo ordine, tra cui monsignor Fischiabella, il cardinal Papini, il catto-ex-atleta Giovanni Paroloni e il Magnifico Rettore dell’Università La Pazienza di Roma, professor Guercini, ha stabilito che Eva D’Adamo e suo figlio possono, sì, correre insieme, ma in una maratona a parte. “Non vogliamo discriminare la donna e suo figlio- ha detto il portavoce del comitato scientifico-. Bisogna però riconoscere che la presenza della neo-vita può realmente migliorare la prestazione dell’atleta. Secondo recenti studi da noi effettuati la portatrice della vita beneficerebbe di un consistente surplus di energia, di cui le altre atlete non dispongono, dovuto alla spinta motrice impressa dal figlio. Come se avesse quattro gambe e non due. Così abbiamo deciso- ha concluso il portavoce- che la donna e suo figlio possono sì gareggiare, ma in una speciale maratona tutta per loro”. La signora D'Adamo, barricatasi in casa, non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma secondo quanto riportato dall'Ansia, pare che Eva non abbia preso bene la cosa. Un suo amico e vicino di casa, che l'ha incontrata poco prima che la donna si chiudesse nella propria abitazione, ha affermato che alla sua richiesta d'informazioni e delucidazioni, la signora Eva abbia risposto in modo evasivo: "Io non so niente, forse mio figlio potrebbe esserti d'aiuto. E dice che sarebbe meglio che tu te ne vada affancxxx". Ora la palla passa nelle mani del Cio, che nei prossimi giorni dovrà sobbarcarsi l'onere di organizzare un'altra maratona, parallela a quella ufficiale ma altrettanto ufficiale. Inoltre dovrà studiare un metodo che stabilisca inequivocabilmente chi, tra i due partecipanti, abbia diritto alla medaglia d’oro e chi a quella d’argento.
Calandrino
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