"La sentenza dei giudici sportivi ha detto che non c'è stato alcun illecito. Il processo è ancora in corso e, dunque, non può colpevolizzare (il riferimento è a De Laurentiis, ndr) persone che, al momento, sono libere da queste cose in quanto non condannate. Non dimentichiamoci che fino a prova contraria nei processi vige la presunzione d'innocenza. Per questo penso che certe dichiarazioni sono solo parole che quando fanno comodo vengono dette, quando non fanno comodo non vengono dette". (virgolettato tratto da "Il Messaggero")
Parole e musica sono sempre dello stesso autore. Luciano Moggi. E come al solito prende lucciole per lanterne. Primo. La sentenza sportiva ha stabilito che c'è stato illecito, ed è frode sportiva. Altrimenti perché gli avrebbero dato cinque anni d'inibizione? Secondo i giudici federali, Moggi alterava le c.d. "griglie", con la compiacenza dei due designatori arbitrali per favorire la Juventus e permetterle di vincere il campionato. Secondo. Il processo sportivo non è affatto ancora in corso. E' bello che finito e a Moggi il giudice d'Appello ha dato cinque anni di inibizione (mi riferisco a Calciopoli 1 e non a Calciopoli 2). A essere in corso è invece il processo penale, quello che si sta svolgendo a Napoli. Un processo che segue un altro corso rispetto a quello sportivo, ma anche un altro tipo di sanzioni da far scontare al reo. Anche se poi grazie all'indulto nessuno sconterà un bel niente nel caso venisse ritenuto colpevole. Au revoir alla prossima puntata.
martedì 21 ottobre 2008
I due processi a "Lucky Luciano"
alle 19:59
Etichette: Calciopoli, Moggi, Procura di Napoli
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