sabato 4 ottobre 2008

Carraro esce dal processo di Napoli, ma le nebbie ancora lo avvolgono


Prosciolto. A Napoli, il gup ha deciso di rinviare a giudizio per Calciopoli 19 imputati. Non Franco Carraro, estraneo ai reati a lui ascritti di frode sportiva e associazione a delinquere. Non è la prima volta che l’ex presidente della Figc se la cava e viene assolto con formula piena. Era già accaduto nel 1990 nel processo per i lavori allo stadio Olimpico di Roma e nel processo sportivo a Calciopoli nel 2006. Eppure, nonostante ciò, troppe nebbie avvolgono ancora la sua figura per riabilitarlo di fronte all’opinione pubblica.

Uomo per tutte le stagioni, Franco Carraro è stato uomo di potere non solo nello sport, dove ha ricoperto tutte le cariche più prestigiose, da presidente della Lega Calcio a quella di capo della Federazione, fino alla poltrona più autorevole del Coni. Lo sport è sempre stato il centro di gravità dei suoi affari, ma anche in politica e in economia egli ha comunque recitato un ruolo di primo piano. Come politico è stato, nelle file del Psi, sindaco del Comune di Roma, poi ministro del Turismo. In economia ha avuto diversi incarichi in banche (come Capitalia) o in imprese di alto profilo, come la Impregilo, società che si occupò della ricostruzione dello stadio Olimpico di Roma per Italia ’90 e che negli ultimi mesi è tornata alla ribalta per le responsabilità nella gestione della ‘monnezza’ campana.

Significativamente, Carraro, in entrambi gli scandali che hanno coinvolto la Impregilo, era altrove e non ricopriva alcuna carica in seno alla società della Fiat.

Di Carraro, dunque, possiamo dire che è stato uno con le mani in pasta un po’ dappertutto, ma che è sempre riuscito a togliersi dagli impa(i)cci prima che gli finissero addosso. O almeno, quasi sempre. In due occasioni, infatti, le cose non sono andate per il verso giusto.

Dicevamo delle sue vicende giudiziarie. Prima di Napoli, ma sempre nell’ambito dello scandalo Calciopoli, Carraro è comparso come imputato eccellente al processo sportivo in cui è stato coinvolto un po’ tutto il calcio che conta (Juve-Milan-Lazio-Fiorentina-Moggi-Galliani, etc.). In Primo Grado, l’allora presidente della Figc si era beccato 4 anni e mezzo di inibizione, trasformatisi poi in Appello in una multa da 80 mila euro più ‘diffida’, per aver chiesto via telefono all’allora designatore Bergamo di favorire la Lazio di Lotito (lo scopo doveva essere quello di agevolare una sua rielezione a in seno alla Figc). Ma la cura dimagrante imposta a tutti gli imputati dopo la restaurazione dei vertici del calcio (con a capo il duo Abete-Matarrese), gli aveva consentito in Camera di Conciliazione di perdere la ‘diffida’; poi il Tar gli avrebbe tolto pure la multa da 80 mila euro. Mica male per uno che era partito con una condanna molto simile a quella di Moggi (5 anni di inibizione) e dei suoi soci.

Ma prima ancora, il signor Franco Carraro era uscito indenne da un’altra vicenda: nel 1990, lui, Pescante (segretario Coni), Gattai (presidente Coni) e Primo Nebiolo (membro Cio) erano stati invischiati in un’indagine della magistratura ordinaria, volta a scoprire se l’aumento dei costi dello stadio Olimpico, il cui prezzo era lievitato dai circa 80 miliardi di lire agli oltre 200 iva esclusa, fosse avvenuto in maniera fraudolenta o meno. In particolare i pm accusavano i quattro di aver appaltato i lavori in modo poco trasparente, favorendo la Cogefin; e che l’offerta pubblica di 80 miliardi fosse stata accettata nonostante sapessero in anticipo che la società torinese non avrebbe rispettato il budget con cui aveva vinto la gara (che infatti salì, triplicando). Carraro venne accusato in quanto, come sindaco della Capitale, era cogestore dello stadio Olimpico e aveva concesso l’autorizzazione al progetto. Anche in quell’occasione, Carraro venne assolto dal gup di quel ‘porto delle nebbie’ che è il Tribunale di Roma. Un paio di anni dopo, scaduto il mandato di sindaco, Carraro divenne il presidente della Cogefin, che nel frattempo aveva cambiato denominazione, diventando la Impregilo.
(Foto: Metaphotos)

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