"Lo sport unisce laddove spesso la politica divide. Sarà per questo che gli Stati Uniti stanno tentando la strada del disgelo con l’Iran puntando su un’arma “non convenzionale” eppure per nulla distruttiva: il calcio. Da Washington - ha riferito ieri il presidente della Federcalcio iraniana, Ali Kafashian - è arrivato l’invito per un’amichevole da giocare proprio a Teheran. Gli americani hanno proposto due date: il 10 ottobre e il 14 novembre allo stadio Azadi. Ma ci vorrà del tempo prima che l’Iran sciolga la riserva.
La strategia americana pare proprio la riedizione della cosiddetta diplomazia del ping pong, quella che col pretesto sportivo non solo portò a uno scambio di giocatori tra Stati Uniti e Repubblica popolare cinese negli anni Settanta ma anche a un momento di distensione fra i due Paesi, che poi aprì la strada alla visita di Richard Nixon in Cina. Non solo, dunque, i segnali di apertura offerti da Barack Obama all’Iran. Quel pallone potrebbe rompere una cortina, abbattere il muro che da anni separa Washington e Teheran, a cominciare da un avvenimento simbolico: il ritorno di una delegazione statunitense sul suolo iraniano per la prima volta dal 1980, anno in cui vennero interrotte le relazioni diplomatiche fra i due Paesi. Le due squadre si sono già incontrate ai Mondiali di Francia del 1998 (vittoria iraniana per 2-1) e nel 2000 in California (amichevole chiusa col pareggio 1-1). Ma mai a Teheran".
(Brano tratto da Il Giornale)
martedì 26 maggio 2009
Lo sport che unisce: Usa e Iran verso amichevole a Teheran
alle 15:36
Etichette: Obama, politica internazionale, sport che unisce, valori sport
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