"I giornalisti economici si chiamano così perché costano poco". Questa è una massima che gira da sempre nel mondo dell'informazione. E significa che in un Paese come il nostro, dove le proprietà editoriali sono in mano a magnati della finanza (dove cioè non esistono editori 'puri'), ogni notizia economico-finanziaria dovrebbe essere presa con le molle sia dai giornalisti di altre testate o gruppi editoriali (che prima di pubblicarla hanno l'obbligo di verificarne la veridicità) sia dal pubblico a cui è destinata (di solito il destinatario è l'operatore e il consulente finanziario piuttosto che la gente comune). Purtroppo però ciò non sempre avviene.
Come nel caso che in questi giorni ha coinvolto l'As Roma e i suoi titoli azionari.
Un noto quotidiano economico il 22 aprile ha diffuso la news che una cordata italo-tedesca fosse intenzionata a rilevare il pacchetto di maggioranza della società in mano alla Italpetroli, l'azienda della famiglia Sensi fortemente indebitata con Unicredit. La notizia è in poco tempo rimbalzata su tutti i mass media italiani facendo lievitare di colpo il valore del titolo a Piazza Affari. Esattamente com'era accaduto qualche mese prima, quando si parlò di un interessamento da parte della Tamoil.
Noi de Laleggendadelcalcio, nel nostro piccolo, abbiamo monitorato in questi giorni alcuni siti internet di importanti quotidiani d'Europa, che in qualche modo avrebbero potuto essere interessati ad approfondire la notizia della possibile cessione della Roma. Ma sul sito della Bild, della Bbc e de L'equipe non c'è traccia della vicenda, ripresa invece da alcuni quotidiani minori - PressDie e due siti svizzeri - che, con ogni probabilità, hanno solo colto rumors provenienti dall'Italia . Insomma: roba da poco.
Abbiamo poi fatto un po' le pulci a quel quotidiano italiano - che non citiamo - che ha dato per primo la notizia (il 22 aprile). Navigando e googolando qua e là abbiamo notato che il direttore-vinaio di questo giornale finanziario avrebbe - in qualche modo - un personale tornaconto a costruire lo scoop. C'è un filo, infatti, che lega questo Signore a Cesare Geronzi, attuale presidente di Mediobanca, che qualche anno fa acquistò - tramite Capitalia - una quota rilevante delle azioni della Roma.
Dal quotidiano online 'SportEconomy', inoltre, abbiamo appreso che uno degli uomini che in questi giorni sono stati accostati alla Roma, quel Flik che avrebbe dovuto essere il deus ex machina di tutta l'operazione, in realtà è solo un modesto avvocatucolo.
Dunque, è stata tutta una montatura? Una speculazione finanziaria? Il sospetto è forte ma una risposta definitiva non l'abbiamo. I segnali che arrivano dalla società dei Sensi dicono che non c'è alcun acquirente interessato a rilevare le loro quote. Ma per saperne di più a noi comuni mortali non resta che aspettare che la situazione si evolva. E ciò, ne siamo sicuri, non accadrà prima che le azioni della società capitolina sfondino quota 1 euro cadauna.
Poscritto.
Alcuni giorni dopo l'uscita di questo post apprendiamo che la Consob ha deciso di indagare sul titolo dell'As Roma. In proposito leggete l'articolo "La Consob indaga, titolo As Roma con strani rialzi" apparso sul sito ForzaRoma.com
domenica 3 maggio 2009
Il lato oscuro della cessione (a cui non crediamo) dell'As Roma
alle 18:13
Etichette: AS Roma, azioni roma, Piazza Affari, speculazioni
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1 commento:
Messaggio per coloro che prendono spunto da questo blog per scrivere i propri pezzi:
Per favore citate la fonte, a voi non costa niente a noi ci gratifica. Grazie.
Laleggendadelcalcio
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