lunedì 8 giugno 2009

Crisi, il calcio non se ne accorge

Secondo una ricerca di Deloitte, nonostante il momento delicato dell'economia mondiale, il giro d'affari nei principali campionati, serie A compresa, è in grande crescita

(Fonte: La Repubblica del 4 giu.)

Il calcio vive una situazione inversamente proporzionale al momento dell'economia mondiale. Questo almeno è quanto emerge da uno studio di Deloitte (la note azienda di servizi di consulenza). In C'è crisi, eppure crescono i ricavi della Premier League inglese, ed anche il giro d'affari della serie A italiana. Secondo Deloitte, nella stagione 2007/2008, le entrate dei club del massimo campionato inglese sono stimate in 2,4 miliardi di euro. Il giro d'affari della Premier League è maggiore di circa un miliardo rispetto a quelli della Liga spagnola e della Bundesliga tedesca. La serie A è il campionato che nella stagione 2007/2008 è cresciuto di più in termini di entrate, soprattutto grazie al ritorno in serie A della Juventus.

UN MILIARDO IN PIU' - Il totale nella massima serie è stato di 1,4 miliardi di euro, con un aumento di circa due terzi rispetto alla stagione precedente. I diritti televisivi hanno garantito ricavi per 863 milioni, mentre gli stadi hanno generato solo 185 milioni di euro. In questo, l'Italia è in forte ritardo rispetto ad altri paesi come la Spagna e l'Inghilterra: il Real Madrid da solo, infatti, incassa oltre 100 milioni di euro, il Manchester United fino a 128 milioni di euro. Complessivamente, il calcio in Europa ha un fatturato di 14,6 miliardi di euro, un miliardo in più rispetto all'anno precedente.

PIU' ALTI GLI STIPENDI - Cresciuti anche gli stipendi pagati nei cinque più importanti campionati del Vecchio Continente: spesa complessiva di 4,8 miliardi di euro, 588 milioni di euro in più (14%) rispetto al 2006/2007. Aumenti significativi negli stipendi sono stati registrati nella serie A (250 milioni di euro), e nella Bundesliga (105 milioni di euro). I principali fattori che hanno determinato una crescita di un miliardo del mercato europeo del calcio rispetto allo scorso anno sono l'incremento pari a 0,7 miliardi di euro dei ricavi delle prime cinque grandi Federazioni europee, che hanno raggiunto i 7,7 miliardi, e l'organizzazione degli Europei del 2008.

LA SPAGNA RAGGIUNGE LA GERMANIA - "La continua crescita dei ricavi di Real Madrid e Barcellona, rispettivamente la prima e la terza squadra al mondo, hanno consentito alla Liga spagnola di raggiungere la Bundesliga tedesca al secondo posto in classifica (entrambi con 1,438 miliardi di euro, ndr)", spiega Dan Jones, partner dello Sport Business Group di Deloitte. "La serie A segue a breve distanza (1,421 miliardi di euro, ndr). Ci aspettiamo che la vittoria della Champions League da parte del Barcellona possa contribuire all'ascesa della Liga al secondo posto nella stagione 2008/2009".

CRESCE LA SERIE A - Dario Righetti, partner di Deloitte e responsabile del Consumer Business in Italia, aggiunge: "La serie A si distingue per essere la federazione a più veloce crescita a livello europeo. Infatti, i ricavi totali sono cresciuti di 357 milioni di euro (+34%) raggiungendo quota 1,4 miliardi". Il fatturato della serie A è aumentato su tutti i fronti: + 33% dai diritti televisivi (incremento di 215 milioni di euro fino a quota 863 milioni), +31% dalla vendita dei biglietti (pari a 44 milioni di euro fino a toccare quota 185 milioni), +36% per i diritti commerciali (98 milioni di euro fino a quota 373 milioni).

TREND POSITIVO - Tenendo in considerazione la resistenza alla crisi economica manifestata dal mondo del calcio, Deloitte si aspetta, per le maggiori squadre europee, una crescita dei ricavi nella stagione 2008/2009 che dovrebbe proseguire in quella 2009/2010, sebbene a tassi meno significativi. "La contrattazione collettiva dei diritti tv nella serie A dalla stagione 2010/2011 - aggiunge Righetti - ridurrà la polarizzazione dei ricavi tra le prime e le ultime squadre della classifica. Si ridurranno i ricavi delle squadre più importanti, anche se nel lungo periodo ne beneficerà tutto il settore".

LA QUESTIONE STADI
- "Gli stadi di proprietà continuano a rimanere un'ottima strategia di crescita", prosegue Righetti. "Uno dei punti deboli delle squadre italiane è il principale indice di performance finanziaria delle squadre di calcio (stipendi/ricavi) che colloca i club italiani fra i peggiori d'Europa. Infatti, la serie A italiana si attesta al 68%, in peggioramento rispetto all'anno precedente (63%). Pertanto, in considerazione della difficoltà ad aumentare i ricavi, è essenziale ridurre i costi operativi e aumentare gli investimenti nei settori giovanili".

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