"Fuori la politica dagli stadi". Era questo uno degli slogan che negli Anni 90 calciatori, presidenti, giornalisti e anche politici, lanciarono con l'onorevole proposito di riportare il calcio "a misura di sport". Parole, Parole, Parole. Come ovunque in Italia, come sempre nel calcio. Nel mondo pallonaro del resto la politica ha sempre avuto un ruolo, basti pensare che proprio sulla sfera s'è fondato il consenso berlusconiano. E la sua discesa/ascesa ha ispirato molte carriere politiche; politicanti che però, senza le tv e rispettiva società di calcio, si sono dovuti accontentare di essere protagonisti per un solo giorno. Come domenica durante Milan-Napoli, quando un certo Matteo Salvini ha distribuito, assieme ad altri suoi amici della Lega Nord, 5000 sacchetti della spazzatura ai tifosi milanisti da sventolare in faccia ai napoletani "così imparano a fare la raccolta differenziata" (cit. Corriere della Sera 14.1.2008). Quello che rode è che lo sport e i suoi valori sono agli antipodi di queste manifestazioni. La Federcalcio e la Lega poi non hanno detto alcunché. Nemmeno un richiamino alla società rossonera o un 'buffetto' del tipo: "Tenete fuori dagli stadi questi politici da quattro soldi e le loro iniziative del cazzo". No, niente. Ma allora deve proprio contare molto 'sto Matteo Savini. A giudicare dal curriculum ha davvero i numeri per diventare qualcuno: capogruppo della Lega Nord nel comune di Milano (e ha solo 34 anni!), in questa veste un mese fa ha partecipato alla "gazebata" di Costamasnaga, una specie di sagra padana seguace del motto “Si alla polenta, no al cous cous”. Uno che quando era europarlamentare (lo era già dalla tenera età di 29 anni!!) venne cacciato dalla destra europea (Indipendenza&Democrazia) assieme a Bossi, Borghezio e Speroni per la nota vicenda delle magliette anti-islam. Uno che a Strasburgo, pensa un po', è stato pure membro della commissione cultura e istruzione, lui che nel 2005 in un comizio a Verona disse: "La prossima volta che qualcuno si avvicina ad un padano, fosse solo per guardarlo, non aspetteremo la legge! Saranno i calci in culo a fare giustizia! Iniziamo a difenderci da soli!"(cit. L'Unità 14.02.05). Tra le altre cose, per la sua coerenza e rettitudine, s'è meritato anche una citazione nel bestsellers "La Casta" (quasi una promozione nella politica che conta). “Matteo Salvini- ha scritto Gian Antonio Stella-, già direttore di quella Radio Padania Libera (pure direttore!!!) che per anni ha cannoneggiato contro il clientelismo e le assunzioni in Terronia di amici, cognati e parenti, ha scelto come suo braccio destro Franco Bossi (nientepopòdimenoche fratello di Umberto), uno che una preparazione ce l'ha. Sa tutto di valvole, canne, pistoni, bronzine, guarnizioni, pompe ad acqua...". Beh, se il buongiorno si vede dal mattino...
mercoledì 16 gennaio 2008
Al "Meazza" la Lega Nord è padrona
alle 15:19
Etichette: Franco Bossi, Lega Nord, Matteo Salvini, Milan-Napoli, Milano, sacchetti
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1 commento:
il tuo commento alla vicenda è sinsitroide e vergognoso..
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