domenica 6 gennaio 2008

Paparesta deferito per conflitto d'interessi. Salvi Galliani&Meani

Gianluca Paparesta è stato deferito alla commissione di­sciplinare nazionale della Figc "per avere prima attivato la dirigenza del Milan per propri interessi connessi alle vicende della società Ital Bi Oil e per aver successivamente omesso di rappresen­tare ai competenti organi della Figc il particolare interesse che aveva nella vicenda, derivante dal rapporto di affinità con i soci e gli amministratori della predetta società". Oltre a lui il Procuratore Federale ha deferito anche l'ex arbitro Racalbuto ("per aver get­tato discredito nei confronti del setto­re arbitrale"). Del caso si è occupato il Corriere dello Sport di ieri con un articolo non firmato:
"I due deferimenti sono arri­vati a sorpresa, perché quei fatti, risa­lenti alle indagini effettuate nell’esta­te del 2005 da Francesco Saverio Bor­relli e dai suoi uomini, erano stati rite­nuti chiusi. La stessa Corte Federale aveva espresso il suo parere, ritenen­do che Paparesta e Racalbuto non po­tevano essere processati neanche dal­l’Aia in quanto già precedentemente giudicati dalla Procura Federale, cioè dallo stesso Palazzi, che aveva deciso di non procedere. Secondo le norme diffuse dalla stessa Corte Federale, il non deferimento per archiviazione o per caso irrilevante era già un giudizio. Oggi Palazzi, invece, ha deciso di procedere, confermando l’ipotesi che quella norma della Corte Federale non verrà riconosciuta da lui neanche in futuro. Ma per quanto riguarda Papa­resta e il deferimento per la famosa te­lefonata a Meani in cui chiedeva l’aiu­to dei dirigenti del Milan è emerso un fatto nuovo: gli 007 federali, infatti, hanno scoperto che uno degli intestata­ri della Ital Bi Oil (associata dell’Asso­biodiesel, società per la quale il diret­tore di gara aveva chiesto l’interven­to) è sua moglie, quindi Paparesta sta­va chiedendo le attenzioni del Milan per un interesse personale. In quella telefonata erano stati coinvolti oltre al­l’arbitro anche Meani e Adriano Gal­liani, ma Palazzi ha ritenuto di dover procedere con il deferimento solo per Paparesta."

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