sabato 19 luglio 2008

Azionariato popolare per salvare il glorioso Spezia Calcio 1906

di A. Ribolini (presidente Uisp Liguria)

Come si dice, spesso le grandi tragedie sono l’inizio di nuove avventure. Il destino del glorioso Spezia Calcio 1906, squadra quest’anno che ha partecipato alla Serie B, vincitrice di uno scudetto nel lontano 1944, è definitivamente segnato.
Una voragine economica di svariati milioni di euro l’ha travolta e rispedita all’Inferno, quell’Inferno che per i tifosi prende le sembianze dei campionati dilettanti. Scene già viste, anche fra società storiche e titolate (la Fiorentina ad esempio o il Parma o tante altre). Quei tifosi che in questi mesi sono riusciti a dare una prova di amore estremo, arrivando a fondare una società denominata “Lo Spezia siamo Noi” capace di raccogliere fondi “porta a porta” per permettere alla squadra almeno di concludere con dignità il Campionato e provare, una volta giunti al timone della società calcistica, dopo la “fuga” dell’imprenditore mariuolo, nel miracolo che purtroppo non c’è stato.
L’Amministrazione comunale, con a capo il sindaco Massimo Federici (presidente della Uisp spezzina negli anni ‘90), oltre ad essere sceso in campo in prima persona, per provare ad evitare il fallimento, da ieri sera è il presidente della neonata ASD Spezia Calcio 2008, l’associazione sportiva destinata a rilevare il titolo sportivo, che sta verificando con Lega e FIGC la possibilità di iscrizione alla Serie D, evitando così l’imbarazzante terza categoria.
Ovviamente in questi giorni sono stati molti gli interventi di personaggi, enti e politici locali che hanno provato a tracciare strade future da seguire; anche la Uisp è stata attivamente della partita, con una sua interessante proposta che prevedeva la nascita di una nuova società (prima ASD poi SRL “sportiva” senza fine di lucro), temporaneamente in capo al sindaco, capace di attirare l’imprenditoria locale in una nuova avventura cittadina. Appena risolte le formalità di rito, l’iscrizione, il consolidamento del buon settore giovanile e dello staff tecnico, avviare una grande campagna di azionariato popolare, trasferendo così le quote sociali e il controllo della società dall’Amministrazione ai tifosi cittadini. Si tratterebbe del primo caso assoluto di vero azionariato popolare in Italia per una squadra che, ovviamente, ambisce a rientrare al più presto nel calcio che conta.
Ieri è nata la nuova società, una ASD non riconosciuta, senza personalità giuridica. Temporaneamente il presidente è il sindaco, il vice presidente il vice sindaco, i consiglieri quattro consiglieri comunali rappresentanti di tutte le forze politiche presenti (Sinistra Arcobaleno, PD, Forza Italia, AN), a ribadire la non strumentalizzazione politica di questa operazione.
Ora le trattative con il presidente Abete si sono fatte serrate, l’iscrizione alla Serie D è in assoluto la priorità; ma dalle prime dichiarazioni del sindaco, si intuisce che forse la strada che sarà percorsa assomiglierà proprio a quella indicata dalla Uisp.


Nessun commento: