martedì 8 aprile 2008

Sensi Capellianamente Preziosi

(ANSA) - TORINO, 8 APR - Franco Sensi e le figlie Rosella e Maria Cristina sono indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'evasione fiscale di Fabio Capello. Oltre al presidente della Roma e alle due figlie, nell'elenco della Procura di Torino ci sono 12 persone, tra cui il presidente del Genoa Enrico Preziosi, la moglie dell'attuale ct dell'Inghilterra Laura Ghisi e i figli Edoardo e Pier Filippo. A Capello viene contestata un'evasione di 16 milioni di euro legata a contratti siglati quando allenava la Roma.
CAPELLIANAMENTE
L'inchiesta della Procura di Torino (nelle mani del magistrato Bruno Tinti) - di cui ci siamo già occupati in un precedente post - si allarga e coinvolge in prima persona i presidenti di Roma e Genoa. Due personcine non certo al di fuori di ogni sospetto: Franco Sensi regalò orologi Rolex in oro massiccio alla premiata ditta Bergamo&Pairetto, designatori arbitrali coinvolti in prima persona nello scandalo Calciopoli, e Rolex in acciaio a tutti i direttori di gara di serie A; Enrico Preziosi invece, subì una condanna sportiva per aver combinato un match di campionato col Venezia: è la famosa storia della valigetta contenente 250.000 euro, scoperta negli spogliatoi dello stadio e per la quale il Genoa finì in serie C con tre punti di penalità.
Ora, sui legami tra Capello e Sensi, e sulla possibilità che il presidente giallorosso possa aver versato dei soldi in nero all'allora tecnico della Roma, beh, la relazione appare, anche ai profani del pallone, chiara. Non stiamo dicendo che Sensi e Capello siano colpevoli, badate bene, solo che in qualche modo, tra i due, che per sei anni hanno fatto affari insieme, il collegamento appare possibile. Sarà la magistratura ordinaria a determinare eventuali violazioni della legge.
Più difficile è capire che cavolo c'entri Enrico Preziosi, patron del Genoa e della "Giochi Preziosi". Parzialmente una risposta l'aveva offerta il Tgcom di Liguori il 16 gennaio scorso: "La banca, cui si appoggia la holding di Capello (ovvero, la 'Sport 3000' facente capo alla “Capello family trust”, l’azienda di famiglia del ct inglese con sede a Guernsey, ndr) è la medesima di Enrico Preziosi, tanto che sono state rintracciate possibili collaborazioni tra i due, in merito all'impresa di famiglia del presidente rossoblù. A entrare in contatto con quest'ultima è stato un ulteriore soggetto, la F.C. srl, affidato a uno dei figli, Edoardo".
La Stampa di oggi ha parzialmente chiarito le anticipazioni del Tgcom. "Nell’isola di Guernsey sarebbe finito- scrive il quotidiano torinese- anche il denaro ricavato da Capello con la vendita di una partecipazione azionaria nella 'Giochi Preziosi', presieduta dal patròn del Genoa: 10 miliardi di vecchie lire, patrimonio della 'Fabio Capello 1992'. Otto anni fa, quella società venne divisa: una parte diventò 'Fabio Capello 2000', l’altra conservò il nome e venne fusa per incorporazione nella 'Fingiochi Spa' del presidente Preziosi. Il guadagno di Capello fu di 3,1 milioni, pagato in azioni della 'Fingiochi'. (A loro volta) quelle azioni sono state cedute da Capello al proprio trust nella Manica, che a sua volta le ha vendute al 'The Preziosi family trust' (sempre con sede a Guersney) del presidente del Genoa. Ed ecco spuntare il pagamento. Transazione avvenuta nel paradiso fiscale. Niente tasse".

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