sabato 1 marzo 2008

La Ferrari con la guida a Destra


La tosattiana Paola Ferrari lascia la "Domenica Sportiva" e si butta in politica, candidata nel Lazio per la "Destra" di Storace e della sua amica Daniela Santanchè. Una scelta che, come ha rivelato la stessa conduttrice al Corriere della Sera di ieri, presto potrebbe essere condivisa anche dal "londinese" Flavio Briatore, neo co-proprietario del QPR e "campione del mondo" di F1. Il duo Benetton-Ferrari dunque scalda i motori per una nuova sfida, stavolta nel barnum politico, bisognoso di rigenerarsi attraverso i valori dello sport. "I miei obiettivi- ha detto la Ferrari- saranno i giovani, i minori e lo sport. Di fare in modo che i giovani possano comprarsi casa, tutelare i più deboli, portare nelle scuole un'educazione sportiva che faccia crescere ideali di lealtà e appartenenza". E infine l'immancabile slogan di "Daniela", "l'Italia agli italiani", in cui la "cavallina" ha detto di riconoscersi appieno.
Stando alle parole dell'ex conduttrice della DS, dunque, l'obiettivo (il target) della sua campagna politico-mediatica dovrebbero essere, grossomodo, quei giovani di estrema destra che affollano le Curve calciofile; per intenderci, quegli stessi ultrà che dopo gli scontri di piazza a Roma e Milano dell'11 novembre, il sociologo di fama internazionale Franco Ferrarotti sul Corriere della Sera (del 13 novembre 2007), aveva immaginato vicini (parlò di una saldatura) con il partito di Storace, per un'allenza creata "con l'obiettivo preciso di sferrare un attacco al potere". Quei giovani che la sua amica Daniela Santanchè ha definito giovedì scorso nel corso della trasmissione tv Annozero, ricchi di valori morali e ideali, e perché no? etici, che fanno politica attiva invece di passare il tempo a drogarsi. Ragazzi come quelli del bar Excalibur di piazza Vescovio, o della vicina sede di Forza Nuova, arrestati in 21 'solo' per aver pianificato l'attacco a Villa Ada, armati di bastoni e coltelli, dov'era in programma un concerto della Banda Bassotti; e per aver assaltato la caserma di polizia di via Guido Reni dopo l'assassinio di Gabriele Sandri; e per aver pianificato, dopo l'omicidio Reggiani, di bruciare un campo rom a Tor di Quinto, senza riuscirci peraltro (per conoscere i nomi dei rei e le accuse che la Procura gli ha contestato, clicca qui). Insomma, giovani di buone speranze, che hanno nel loro dna i valori sportivi, come si evince anche dal documento sequestrato loro nel 2004. Una specie di manifesto programmatico, con lo stadio trasformato nelle intenzioni (e poi anche di fatto) in una sorta di ufficio reclute, per inquadrare giovani soldatini utili alla causa politica. Questo un brano tratto da Il Messaggero del 27 febbraio di quel documento:
"La mentalità opposta dell'ultras moderno, ribelle alle regole imposte da un sistema di vita ormai privo di valori ideali, non ha miti nè fa di un gioco una ragione di vita, ma di certo sfrutta il palcoscenico che una partita di calcio offre per tirare fuori lo spirito ribelle che è in lui. L'ultras opposto non è schiavo di nessuno, combatte l'arroganza di chi indossa una divisa e l'ipocrisia di una certa stampa in malafede".

Insomma, se fossero davvero questi i valori dello sport che la Ferrari andrebbe a rappresentare in Parlamento, beh, stiamo freschi... Ma non sarà così, non c'è pericolo. La moglie di De Benedetti ha altri interessi da tutelare, che poi non è detto che siano migliori di quelli preannunciati. Interessi che rimandano inevitabilmente al potere mediatico della tv e a quello delle telecomunicazioni, desiderosi d'accaparrarsi un altro pezzo di Sistema politico. Come se quello che già si sono mangiato, non fosse abbastanza.

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