sabato 16 febbraio 2008

Scherza coi Santi, ma lascia stare i Ronaldo



Sicuramente la prontezza non sarà una sua virtù, ma il dottor Bernardino Santi la sua denuncia l'ha fatta. Per lui, che è il coordinatore del centro antidoping della Federcalcio brasiliana (Caf), l'infortunio occorso a Ronaldo non è stato casuale, ma causale. "Ho parlato con alcuni colleghi olandesi- ha detto al quotidiano di San Paolo, "Folha"- che conoscono il personale del Psv Eindhoven (la squadra dove militò per un po' un giovanissimo Ronaldo prima di passare al Barca, ndr). Lì hanno rafforzato Ronaldo, che era molto fragile, con alcune sostanze anabolizzanti, con il risultato che la sua muscolatura è cresciuta più di quanto fosse pronta a crescere. Ma queste sono cose che si sanno". Purtroppo per lui, invece, la cosa non la sapeva nessuno, e le sue dichiarazioni hanno fatto in un batter d'occhio il giro del mondo. Ma come, si è chiesta la gente, Ronaldo dopato? Magari a sua insaputa gli avranno messo qualcosa nella zuppa? Insomma, lo stesso refrain che accompagnò il campione brasiliano mentre scendeva dalla scaletta dell'aereo che lo riportava a casa dopo la finale dei Mondiali persa contro la Francia. Così, preso atto della "incriminante accusa", e invece di indagare e raschiare nel fondo del barile, la Caf ha provveduto a far tacere Bernardino Santi licenziandolo su due piedi. E quello, intervistato da globoesporte, invece di pentirsi indovinate che ha fatto? Ha ribadito ogni accusa rincarando la dose. Inoltre, ha detto che le sue "dichiarazioni sono sempre fondate", prendendosi ogni responsabilità e non come talvolta accade, addossandole a qualcun'altro (cioè la stampa). Insomma, nell'omertoso mondo pallonaro, il Nostro è quasi un santo... come il suo omologo: San Bernardino da Siena, il francescano che fece dell'onestà e dell'etica nel lavoro uno dei capisaldi contro la nascente borghesia mercantile e usuraia, la quale, con pronta risposta, l'accusò d'eresia e intentò un processo contro di lui.

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