venerdì 21 marzo 2008
Il punto. La sentenza del TAR su Luciano Moggi
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mercoledì 19 marzo 2008
Il Tar respinge il ricorso Moggi
Fonte: gazzetta.it
RICORSO - Luciano Moggi si era rivolto al Tar del Lazio per impugnare la decisione della Corte federale della Figc del 25 luglio 2006, nella parte in cui è stata confermata la sanzione inflitta nei suoi confronti dalla Commissione d'appello federale il 14 luglio 2006. Ma anche dell'inibizione per cinque anni dai ranghi federali, con proposta di radiazione dalla Figc, e l'ammenda di 50 mila euro per illecito sportivo commesso nel periodo in cui era d.g della Juventus nonchè il lodo arbitrale del 7 marzo 2006 con il quale la Camera di conciliazione e arbitrato dello sport ha dichiarato la propria incompetenza a decidere sulla controversia creata contro la decisione della Corte federale.
MOTIVAZIONI - I giudici amministrativi hanno ritenuto non condivisibile l'eccezione del difetto di giurisdizione in quanto "le sanzioni in questione per la loro natura assumono rilevanza anche al di fuori dell'ordinamento sportivo ove solo si considerino non soltanto i riflessi sul piano economico (il ricorrente potrebbe essere chiamato a rispondere, a titolo risarcitorio, sia alla Juventus, società quotata in Borsa, che ai singoli azionisti) ma anche e soprattutto il giudizio di disvalore che da detta sanzione discende sulla personalità del soggetto in questione in tutti i rapporti sociali. Dunque, le impugnate sanzioni disciplinari sportive, in sè considerate, sono certo rilevanti per l'ordinamento sportivo, ma intingono altresì su posizioni regolate dall'ordinamento generale, onde la relativa tutela spetta a questo giudice".
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mercoledì 12 marzo 2008
Il ritorno del Ciarra
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sabato 8 marzo 2008
giovedì 6 marzo 2008
Vucinic, il cigno del "Santiago Bernabeu"
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20:17
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Sul conflitto d'interessi tra Montezemolo e la Ferrari
Con tempismo e coraggio Luca di Montezemolo, presidente di Confindustria, della Fiat, della Ferrari ecc.ecc. ha tuonato da Verona: ”I politici raccontino qual è la verita”. Siamo in emergenza, no? Gli risponde subito la Destra di Storace e Santanché, candidando il volto noto della conduttrice tv Paola Ferrari. Dunque con il prossimo Parlamento potrebbe essere proprio la bionda Ferrari a dover raccontare la verità a Montezemolo. Dice: ma che ne sa della “verità” e dell’emergenza-Paese questa Ferrari qui? Non ha fatto finora solo il volto femminile del calcio Rai e al massimo la moglie di Marco De Benedetti, amministratore delegato di Tim, sponsor dei campionati sulla tv di stato mentre la moglie ne parlava da quegli stessi monoscopi? Ne sa, ne sa… chissà quante ne sa. Se no vari giornali, con uno dei quali tra le sue tante cariche ha qualcosa a che vedere il suddetto Montezemolo, in un momento in cui succede di tutto non avrebbero certamente schiaffato in prima pagina questa affascinante candidatura. Per induzione è evidente che ci deve essere sotto dell’altro, che tutto ciò sia pure di sghimbescio allude al rapporto morganatico e interdipendente tra tv e politica, al conflitto di interessi epidemico, alla “verità” nel profondo di cui Montezemolo chiede la resa dei conti. Alla Ferrari, insomma…
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sabato 1 marzo 2008
La Ferrari con la guida a Destra
"La mentalità opposta dell'ultras moderno, ribelle alle regole imposte da un sistema di vita ormai privo di valori ideali, non ha miti nè fa di un gioco una ragione di vita, ma di certo sfrutta il palcoscenico che una partita di calcio offre per tirare fuori lo spirito ribelle che è in lui. L'ultras opposto non è schiavo di nessuno, combatte l'arroganza di chi indossa una divisa e l'ipocrisia di una certa stampa in malafede".
Insomma, se fossero davvero questi i valori dello sport che la Ferrari andrebbe a rappresentare in Parlamento, beh, stiamo freschi... Ma non sarà così, non c'è pericolo. La moglie di De Benedetti ha altri interessi da tutelare, che poi non è detto che siano migliori di quelli preannunciati. Interessi che rimandano inevitabilmente al potere mediatico della tv e a quello delle telecomunicazioni, desiderosi d'accaparrarsi un altro pezzo di Sistema politico. Come se quello che già si sono mangiato, non fosse abbastanza.
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