domenica 27 giugno 2010

Obama “soffre” per eliminazione Usa, Chavez in estasi


Il calcio a stelle e strisce (soccer, come lo chiamano da quelle parti) è davvero entrato nei cuori del pubblico Usa. Ieri, anche il presidente Barack Obama ha seguito il match della sua nazionale contro il Ghana. Non dalla tribuna del Royal Bofakeng Stadium di Rustenburg (nella quale erano presenti Bill Clinton e Mick Jagger), ma da Toronto, in Canada, dove il presidente statunitense è impegnato nel G8/G20. Seduto su di una sedia di un hotel della città canadese, Barack Obama ha sperato fino alla fine in un gol che potesse rimettere in gioco la nazionale degli Stati Uniti ai Mondiali. “Quanto tempo manca”, ha chiesto con enfasi il presidente Usa a Rahm Emanuel, il capo dello staff della Casa Bianca. “Solo cinque minuti? E’ una cosa estenuante”, avrebbe risposto Obama. Di tutt’altro avviso, invece, il presidente venezuelano Julio Cesar Chavez. “Sono contento che gli Usa abbiano perso contro il Ghana”, ha detto festante Chavez al presidente siriano Bashar al-Assad. Una posizione che ha poco a vedere con lo sport ma molto con la geopolitica. Il match non è stato altro, infatti, che una nuova occasione per ribadire la propria ostilità agli Usa.
(Laleggendadelcalcio per QuattroTreTre)

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