giovedì 18 giugno 2009

Corvino: "Le bandiere non esistono, clausole rescissorie per tutti", Antonioni: "E' solo un modo per tutelarsi di fronte a eventuali cessioni"


Pareva un'invenzione geniale. Invece è solo l'ennesimo escamotage per difendere l'immagine e la quiete del club qualora decida di vendere un proprio 'gioiello' al miglior offerente. Le dichiarazioni del ds della Fiorentina, Pantaleo Corvino ("Clausole rescissorie per tutti- ha detto- per dare a chiunque la possibilità di andare via. Ormai è inutile rimanere ancorati a vecchi amori per la maglia"), sono state annunciate un po' dappertutto come una rivoluzione, un nuovo stile manageriale, il futuro del rotondoiatrico mondo pallonaro. Eppure tali clausole esistono da sempre. In Spagna, addirittura, non c'è giocatore che non ne abbia. Dunque, e come al solito, la verità è da un'altra parte. A dircela, la verità, è stata una delle grandi bandiere viola, il Campione del Mondo Giancarlo Antonioni, che alla Adnkronos ha detto: "Io sicuramente sarei rimasto alla Fiorentina a prescindere da clausole rescissorie. Le dichiarazioni di Corvino- ha aggiunto- sono diplomatiche. Non è vero che le bandiere non esistono più: guardiamo Totti, Maldini o Del Piero. Il punto è che la società vuole tutelarsi in caso di eventuali cessioni illustri ed evitare le proteste di tifosi: se il club dovesse vendere Felipe Melo a 20 milioni, potrà comunque dire che è stata colpa della clausola rescissoria. Se un meccanismo del genere fosse stato inserito in passato le situazioni non sarebbero comunque cambiate. Se la clausola ci fosse stata ai tempi di Baggio, non sarebbe cambiato niente. La Fiorentina non ha invento niente- ha concluso Antonioni- la clausola rescissoria esiste in Spagna e in Europa da decenni".

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