sabato 5 dicembre 2009

Cantona eroe per Loach

"Il mio amico Eric", film doloroso e comico col fuoriclasse inglese
(attenzione! forse il fuoriclasse è il regista Loach visto che Cantona non è inglese)
di Lietta Tornabuoni (La Stampa)

Ken Loach è magnifico: la sua capacità di capire e narrare i lavoratori e i loro guai, il calore amichevole con cui li accompagna, l’umanità e dolce ironia con cui li osserva sono unici nel cinema occidentale, sempre efficaci e belli. Il mio amico Eric non è magari il suo film migliore, ma certo uno dei più commoventi e intelligenti. Protagonista, un postino di Manchester in difficoltà. Non riesce a liberarsi dal peso di una canagliata compiuta tanti anni prima, abbandonando senza più farsi vedere una ragazza amata e la bimba piccola figlia di entrambi, lasciandole sole a combattere con la vita. Ha in casa due figli d’una moglie che se n’è andata, adolescenti afasici, menefreghisti e caotici (soprattutto il maggiore sembra in pessima condizione di dipendenza da un teppista). I suoi amici e colleghi, tifosi come lui che gli vogliono bene e si preoccupano per la sua depressione, sembrano soprattutto un gruppo di maturi e vocianti casinisti.

Ma, a poco a poco, il viluppo dei guai si scioglie, i problemi si appianano. Rivede la ragazza d’un tempo, le parla, i loro rapporti riprendono, il rimorso lo lascia libero; con l’aiuto e la solidarietà fattiva degli amici libera il figlio adottivo dalla schiavitù. Ma l’autore della sua rinascita è soprattutto Eric Cantona il sentenzioso campione di calcio, che nella fantasia è sempre al suo fianco, gli serve da modello e da consigliere: l’abilità con cui questa salvifica amicizia viene raccontata, con le apparizioni concrete ma immaginarie del calciatore, è davvero ammirevole. Neppure Woody Allen quando faceva comparire accanto a se stesso il fantasma immaginario di Humphrey Bogart che lo incitava e lo consigliava nelle cose d’amore aveva fatto altrettanto. Cantona (anche coproduttore del film) si moltiplica nel finale: sono decine gli amici del postino con la faccia coperta dalla maschera di gomma di Cantona che sconfiggono i teppisti.

Ken Loach non è uno stilista, si sa: ma la forza del suo cinema è grande. Particolarmente in questo film scritto da Paul Laverty semplice, doloroso e comico come la vita quotidiana, come un omaggio a tante esistenze fragili, imperfette eppure fiduciose.

IL MIO AMICO ERIC
di Ken Loach
con Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop
Inghilterra, Francia, Belgio, Italia, Spagna, 2009

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