domenica 1 agosto 2010

Parte II. Tessera del tifoso e intercettazioni telefoniche


(...segue)
Confrontando tessera del tifoso e intercettazioni, poi, si arriva al paradosso. Infatti, se da una parte i berluscones invocano la limitazione delle intercettazioni telefoniche, perché lesive di alcune libertà personali, dall'altra legalizzano uno strumento, come la tessera del tifoso, che viola quegli stessi diritti in maniera indiscriminata. Infatti, mentre le intercettazioni telefoniche sono disposte da un magistrato nell'esercizio delle sue funzioni, hanno natura individuale, sono motivate dal sospetto di attività criminose e hanno una durata limitata nel tempo, la tessera del tifoso invece è una misura generalizzata (cioè colpisce tutti indiscriminatamente), non ha una durata temporale (dura finché segui la tua squadra del cuore), non ha una motivazione precisa (se non una generica prevenzione contro atti di teppismo negli stadi) e non è disposta dall'autorità giudiziaria, bensì da un atto ministeriale (il Ministero dell'Interno). La distinzione non è di poco conto. Significa, in sostanza, che chi è ricco e potente può perseguire il malaffare senza intralci; chi invece è uno sfigato tifoso dev'essere controllato come fosse un presunto criminale. Se questo non è Regime, voi come lo chiamate? Manca solo la polizia segreta agli angoli delle strade, poi sembrerà di essere nell'ex Ddr.

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