La Corte di Assise di Appello di Firenze ha condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione il poliziotto Luigi Spaccarotella per l'omicidio di Gabriele Sandri, il giovane 26enne tifoso della Lazio, morto l'11 novembre 2007 colpito da un proiettile nell'area di servizio della A1 a Badia al Pino, vicino ad Arezzo.
Il verdetto emesso al termine del processo di secondo grado presieduto dal giudice Emilio Gironi, ha riformato il precedente giudizio del Tribunale di Arezzo, emesso il 14 luglio 2009, che aveva condannato Spaccarotella a 6 anni di reclusione per omicidio colposo. I giudicie d'appello hanno accolto la richiesta del procuratore generale Aldo Giubilaro di ritenere Spaccarotella colpevole di omicidio volontario e hanno innalzato la pena a 9 anni e 4 mesi. Il pg aveva però chiesto in sede di dibattimento la pena di 14 anni.
I genitori di Gabriele Sandri, Giorgio e Daniela, sono scoppiati in lacrime alla lettura della sentenza di condanna del poliziotto Luigi Spaccarotella a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario. «È una giustizia - ha commentato Giorgio - che era dovuta. A differenza di quanto ho detto dopo il primo grado, la decisione dei giudici di oggi mi fa sentire orgoglioso di essere italiano».
Un lungo applauso ha accolto l'uscita dei genitori di Gabriele Sandri dall'aula in cui si è svolto il processo. Alla lettura della sentenza in aula il pubblico, composto soprattutto da tifosi laziali e amici di Sandri, ha accolto la sentenza in silenzio. La gioia è scoppiata all'uscita dall'aula, dove molti amici di Sandri erano in lacrime, così come i genitori Giorgio e Daniela, che ha avuto anche un piccolo malore. Felicità è stata espressa anche dal fratello di Gabriele, Cristiano.
(Fonte: Spysport)
martedì 7 dicembre 2010
Sandri, per la Corte d'Appello fu omicidio volontario
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sabato 27 novembre 2010
Quando il Napoli è l'unica via d'uscita
Meno male che c'è il Napoli. Domani in trasferta a Udine i tifosi partenopei dimenticheranno, almeno per 90', la tragica situazione che stanno vivendo nella loro città sommersa dalla spazzatura. E il Napoli, che dopo un avvio esaltante è al terzo posto in classifica, è una delle poche cose a cui aggrapparsi per provare a ritrovare dignità. "Siamo terzi, molto al di là delle nostre aspettative- ha detto in conferenza stampa il tecnico Walter Mazzarri- Il calcio è considerato uno dei vanti della città, che sta attraversando un momento difficile per l'emergenza rifiuti. Spero di essere un traino per sensibilizzare le istituzioni e le autorità per risolvere questo problema. Tutti insieme ci dobbiamo aiutare. L'impegno dei cittadini è necessario, ma non basta. La spazzatura va tolta dalle strade e smaltita. Bisogna fare qualcosa velocemente, la situazione è brutta".
Nel frattempo il premier Silvio Berlusconi ha garantito che nel giro di poco tempo la spazzatura sarà tolta dalle strade, proprio come accadde due anni fa. "In meno di due settimane porteremo Napoli al meritato e dovuto decoro", ha promesso il Cavaliere, che in fatto di emergenze è diventato un esperto gestore. Anche perché è sulle emergenze (gli shock direbbe la Klein) che si fanno i migliori affari. Come disse Re Mida (il camorrista) la "munnezza vale oro". E l'oro, come si sa, non puzza.
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giovedì 14 ottobre 2010
Linguine al pesto e škembići alla serba
Ivan Bogdanov, l'ultrà serbo protagonista dei disordini di martedì al Marassi di Genova, ha chiesto scusa all'Italia. "Chiedo scusa all’Italia e agli italiani- ha detto- La mia era una protesta contro la Federcalcio serba". Ora siamo tutti in attesa del prossimo pranzo riparatore a base di linguine al pesto e škembići alla serba fumanti...
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sabato 25 settembre 2010
Lo sciopero dei milionari
Vacanze lunghe. Il calcio, intanto, ha ripreso a rotolare. Come sempre. Tanto per iniziare, abbiamo scelto la notizia più bizzarra di queste settimane: lo sciopero dei calciatori. Anzi: il mancato sciopero, visto che oggi e domani si gioca. Ma facciamo un passo indietro. Nelle settimane scorse l'associazione calciatore (Aic) ha indetto uno sciopero per la quinta giornata di campionato. Motivo: "I calciatori non vogliono più essere trattati come oggetti". Non stivali rotti, beninteso, ma pezzi di gioielleria da maneggiare con cura. Sono otto, secondo quanto riportato da "Calciopro.com", i punti della discordia. Due i più controversi: i trasferimenti e le cure mediche.
Sui trasferimenti. Secondo la Lega un calciatore non può rifiutare il passaggio ad un club dello stesso "livello" di quello in cui si trova e che gli garantisce pari condizioni economiche. Insomma: non vogliono che si ripeta un altro caso Pandev o Baptista. L'Aic, invece, pensa che i calciatori possano accasarsi dove vogliono, anche se per il club ciò comporta un minore compenso per la vendita del cartellino.
Sulle cure sanitarie. Per l'Aic i calciatori possono farsi curare da chi vogliono. Stregoni compresi. La Lega invece è contraria.
Noi de Laleggendadelcalcio non condividiamo le ragioni dell'Aic. Non perché abbiamo paura che il barnum pallonaro possa fermarsi e portare disordine sociale, come ha paventato nei giorni scorsi il presidente del Coni Gianni Petrucci. La questione è un'altra e riguarda le centinaia di migliaia, se non i milioni, di euro di stipendio percepito dai calciatori. Nonostante la normativa, che va ripensata, i calciatori non sono operai. Il loro girovagare tra una squadra e l'altra non è affatto simile alla vita di un pendolare costretto a sbarcare il lunario. Non diciamo altro, altrimenti c'è il rischio di diventare fin troppo retorici. Il risultato comunque non cambia: siamo di fronte a uno sciopero da operetta, una diatriba tra milionari (calciatori e società di calcio), che può interessare gli amanti del gossip, non chi vive il "mondo reale". E chi vi si riconosce è perduto!
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lunedì 2 agosto 2010
Roby Baggio in Figc tra 48 ore
Noi di Laleggendadelcalcio siamo stati i primi a chiedere un posto in Figc per Roberto Baggio. Dopo la nuova Caporetto calcistica in Sudafrica, l'ex stella azzurra ci è sembrato il classico uomo giusto al poso giusto. Dunque, non possiamo che gioire per l'imminente ritorno in azzurro del divin codino, che stamane si è incontrato con il presidente della Figc Giancarlo Abete nella sede federale di via Allegri, per discutere della cosa. Il ruolo che dovrebbe ricoprire è quello di presidente del settore tecnico (il settore per la formazione e l'aggiornamento dei quadri tecnici della Figc). Un incarico che, a onor del vero, non ci sembra particolarmente azzeccato. Il rischio che si tratti solamente di un'operazione di facciata è alto. Ma Roby Baggio, intervistato da AdnKronos, si è detto entusiasta d'intraprendere la nuova avventura. "Da parte mia c'è la massima disponibilità- ha detto Baggio- Ci sono tante cose in ballo, sarà un'esperienza impegnativa ma anche divertente. Se tutto va in porto, tra qualche giorno sapremo. Il settore tecnico riguarda tanti ambiti, bisogna capire un po'. Prima bisogna avere la certezza, poi vediamo...". La nomina ufficiale di Baggio in Figc dovrebbe arrivare nelle prossime 48 ore.
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domenica 1 agosto 2010
Parte II. Tessera del tifoso e intercettazioni telefoniche
(...segue)
Confrontando tessera del tifoso e intercettazioni, poi, si arriva al paradosso. Infatti, se da una parte i berluscones invocano la limitazione delle intercettazioni telefoniche, perché lesive di alcune libertà personali, dall'altra legalizzano uno strumento, come la tessera del tifoso, che viola quegli stessi diritti in maniera indiscriminata. Infatti, mentre le intercettazioni telefoniche sono disposte da un magistrato nell'esercizio delle sue funzioni, hanno natura individuale, sono motivate dal sospetto di attività criminose e hanno una durata limitata nel tempo, la tessera del tifoso invece è una misura generalizzata (cioè colpisce tutti indiscriminatamente), non ha una durata temporale (dura finché segui la tua squadra del cuore), non ha una motivazione precisa (se non una generica prevenzione contro atti di teppismo negli stadi) e non è disposta dall'autorità giudiziaria, bensì da un atto ministeriale (il Ministero dell'Interno). La distinzione non è di poco conto. Significa, in sostanza, che chi è ricco e potente può perseguire il malaffare senza intralci; chi invece è uno sfigato tifoso dev'essere controllato come fosse un presunto criminale. Se questo non è Regime, voi come lo chiamate? Manca solo la polizia segreta agli angoli delle strade, poi sembrerà di essere nell'ex Ddr.
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venerdì 30 luglio 2010
Parte I. Tessera del tifoso, schedatura e commercializzazione della passione calcistica
Oltre al ministro dell'Interno Roberto Maroni e alla sua accolita di rancorosi, la tessera del tifoso non piace a nessuno. Il perché è ovvio: è uno strumento di controllo che limita fortemente diritti individuali, avviando una commercializzazione, a dir poco invadente, della passione sportiva. Basta chiedersi cos'è questa tessera per svelare l'inganno. La tessera del tifoso è descritta come uno strumento di "fidelizzazione che identifica i tifosi di un club o della Nazionale". Il rapporto che si instaura con la società sportiva è analogo a quello che il "mondo commerciale pone in essere quotidianamente coi suoi clienti quando vende i propri prodotti". Tutti i dati personali dei tifosi sono conservati dalle società sportive e utilizzati "per promuovere tutte le attività e le agevolazioni offerte ai propri clienti (convenzioni con aziende di trasporto e di ristoro, corsie dedicate, borsellino elettronico e molto altro)". Infine, "l’attività degli organi di polizia, nel progetto della tessera del tifoso, si limita all’esclusivo accertamento di eventuali motivi ostativi e solo per il tempo necessario"(Il virgolettato è tratto da gazzetta.it). Sintetizzando: la tessera scheda i tifosi, pacifici e violenti, senza distinzioni, ne controlla i movimenti e promuove i gadget delle società-aziende del pallone. Il tutto alla modica cifra di 10euro. A carico dell'utente, naturalmente. E in cambio non si ottiene nulla: "La tessera del tifoso- si legge sulla gazzetta.it- consente di avere percorsi preferenziali all’interno degli stadi, di avere accessi con controlli limitati, sconti su altre manifestazioni organizzate dalle società, sconti in esercizi commerciali convenzionati o per il merchandising, acquisto privilegiato di biglietti per le competizioni internazionali e per i match dell’Italia, percorsi preferenziali anche in caso di gare all’estero. Inoltre è un investimento per i club ed è un’importante opportunità per promuovere il marchio della società tra i tifosi". Tante parole senza senso, un panegirico che puzza di muffa come gli ingessati onorevoli di Lega e Pdl. (segue...)
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